Dal Caos Al Tao: Relazione su "Il Corpo Animato" di Giacomo Sciommeri
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Roma
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28Agosto2005
Non vorrei intendere quella che segue propriamente come una "relazione". Sono, più che altro, dei pensieri e considerazioni sulla creazione del laboratorio, sul suo sviluppo e sul suo svolgimento che vanno ad integrare la descrizione già presente nella pagina dedicata a questa attività. Preferirei che fossero l’entusiasmo e la bravura dei bambini che hanno partecipato, a descrivere e fare da resoconto, nel migliore dei modi, all’esecuzione stessa del nostro laboratorio…
"Il corpo animato". Così abbiamo deciso di chiamare il laboratorio per bambini, nato dalla mia amichevole collaborazione con una compagna di corso. Inizialmente, il "percorso formativo fra Teatro e Musica" era stato progettato per essere un laboratorio di durata trimestrale, e non prevedeva un lavoro o studio specifico sull’arte marziale, se non per aumentare e sviluppare un certo tipo di consapevolezza corporea, coordinazione ed atleticità dei nostri piccoli allievi. Era solo prevista, dunque, una serie di accorgimenti fisici - una sorta di educazione fisica, non “all’occidentale” - provenienti dal mio "bagaglio formativo": anni di allenamenti nell’arte marziale, proprio durante la mia formazione corporea, l’adolescenza. Sono stati poi la risposta - "energetica", per usare un termine vicino alla mia Arte - degli stessi bambini, molto favorevoli nell’"essere presi" da una lezione di Kung Fu, a volte impegnativa non meno di quella degli adulti, ed il loro entusiasmo nell’imparare alcune movenze della Tigre, che ci hanno fatto decidere di dare al laboratorio, divenuto un normale corso di frequenza settimanale, un’impronta più approfondita ed "ufficiale" su alcune tecniche basilari del Kung Fu: dai fondamentali tecnici (posizioni, pugni, calci) a qualche movimento tradizionale sugli animali dello stile Shaolin (Tigre, Leopardo, Serpente e Drago). E’ così che il corpo dei bambini si è animato in un "percorso tra Kung Fu, Teatro e Musica" . Le lezioni, di un’ora e mezza, erano strutturate mantenendo un ordine fisso di lavoro: una prima parte di esercizio corporeo, che andava da tradizionali riscaldamenti, a lavori fisici di coordinazione e psicomotricità, accompagnati generalmente dal ritmo della Musica - con il tamburo, il gong o i legnetti -; una seconda parte di studio tecnico e tradizionale dell’arte marziale; e, infine, esercizi, spesso giocosi e più divertenti, di laboratorio teatrale. Ad ogni incontro abbiamo dato una sorta di “compito”, un esercizio da lavorare a casa e poi esibire dinanzi ai compagni a lezione, in modo da stimolare con continuità la creatività individuale, anche in rapporto al gruppo - il confronto con quest’ultimo, fra l’altro, è stato un ottimo espediente per superare l’inibizione del mostrarsi davanti ad un pubblico. L’evidente, per la filosofia orientale, legame dei suddetti animali dello Shaolin con gli Elementi della natura - Acqua, Terra, Aria e Fuoco - e la facile interazione che uno studio su quest’ultimi offre con attività di carattere prettamente teatrale - movimenti, vocalizzazioni, lavori individuali e di gruppo -, ci hanno fatto in poco tempo delineare quale sarebbe potuta essere la rappresentazione teatrale finale: un lavoro che legasse le due cose, gli Elementi ed il Kung Fu. E’ così che, nell’arco di un mese, avvalendoci poi dell`esperienza e della supervisione del M° Maurizio Di Bonifacio, abbiamo creato una piccola partitura teatrale, intitolata proprio “Dal Caos al Tao” , che racchiudesse tutto il nostro lavoro, con tanto di musiche - quelle originali dei Saltimbanco -, fantasiosi e, nella loro semplicità, poetici testi sull’elemento della Terra scritti e poi recitati dai bambini stessi, le piccole forme tradizionali e vari movimenti teatrali. Qualcosa di particolare, diverso dai semplici corsi di arti marziali per piccoli e, al tempo stesso, lontano dalla "recita di fine anno" delle scuole: qualcosa che, come ha commentato il nosrto Maestro, "mai era stata fatta prima nella nostra palestra".