Come tutti gli anni, all`apertura dei corsi della scuola Tao Chi, organizzo un raduno, un incontro con gli allievi, sia del corso specifico di Taijiquan che del corso generale di Gong Fu.
Alla riunione sono invitati tutti gli allievi dal 2° anno in su, ma senza obbligo (quelli del 1° anno verosimilmente non possono esserci in quanto si stanno per iscrivere o si iscriveranno nel tempo)...c`è ancora chi deve rientrare dalle vacanze, chi ha problemi con il lavoro e magari quel giorno non può essere presente, chi probabilmente non ha ancora dato la sua mail (datela per favore!) e non sa nulla dell`appuntamento.
L`incontro ha un carattere informale ed è più una sorta di orientamento didattico su eventuali novità sul programma di studio, la dislocazione degli orari di lezione, dei programmi futuri, tipo un campus universitario, oltre a contenere i vari saluti di rito dal rientro dalle ferie, con scambi di notizie su viaggi, esperienze, ecc.
Come tutti gli anni colgo l`occasione per dare una "spolverata" alle regole della scuola: come ci si comporta all`interno della struttura, con i compagni di allenamento, con gli istruttori ed il Maestro, qual`è l`abbigliamento adatto per allenarsi, come usare le attrezzature, come convivere con le altre realtà che interagiscono con la scuola Tao Chi ed altro che viene da sè nel contesto colloquiale della riunione.
Sicuramente quest`anno ho volutamente dato un tono rigoroso quanto al rispetto delle regole, rimarcando che anche la tenuta dell`allenamento e la cura del proprio programma di studio (in poche parole l`allenamento della parte atletica e della parte tecnica) sono elementi intrinseci "dell`abbigliamento" di un allievo nella mia scuola e che va quindi tenuto in ordine per onorare e rispettare la scuola stessa ed il Maestro, ma anche per rispettare i compagni di allenamento.
Non mi sembra giusto che un gruppo di lavoro sia rallentato nel programma di studio perchè qualche elemento persevera in atteggiamenti rilassati, oppure è troppo spesso assente in lezione. E` ovvio che qualche volta ci si assenti per problemi di salute o di lavoro, ma mi riferisco ad altro..... Attenzione, non dico nemmeno che questo "altro" non ci possa essere, ma forse sarebbe bene poi organizzarsi per recuperare sia con me che con gli allievi avanzati, gli istruttori, i propri compagni di allenamento, invece divenire in scuola come dei "salami", non reggere l`allenamento e poi mettere in condizioni di recupero tutto il gruppo perche non si conosce il programma.
Ho poi fatto riferimento ad alcuni che hanno raggiunto un "certo livello" in scuola, affermando che non devono e non possono pensare di essere arrivati in una piattaforma privilegiata, perchè il livello deve essere confermato da me che sono il Maestro e questo è sempre, tutti i giorni, con verifica del programma e della capacità, senza le quali si viene retrocessi; di questi "alcuni" ho citato il comportamento presuntuoso e troppo spesso arrogante: non ci vuole molto ad azzerare questo tipo situazione.
Quindi ci sono delle regole per attuare il recupero...ATTUATELE! da parte mia c`è sempre la massima disponibilità, come pure da parte degli istruttori; la scuola è sempre aperta per potersi allenare anche al di fuori degli orari di lavoro (e non ci sono quote aggiuntive per questo servizio), quindi non posso e non devo contemplare chi non ha in ordine il programma rispetto a chi al contrario viene a lezione, si allena e spesso rinuncia a "qualcos`altro" per fare Kung Fu.
Qualcuno si è risentito pensando che questa mia rigorosa dissertazione sulla tenuta atletica e sul programma, fosse rivolta anche a coloro che pur fequentando assiduamente la scuola, hanno comunque delle lacune sostanziali sia sul piano atletico che sulla memorizzazione del programma che di persè è vasto e difficoltoso.
Rispondo così:
- intanto coloro che si sono risentiti non hanno di questi problemi, ma altresì hanno bisogno di eventuali alibi per giustificare un malcontento, che forse è solo "non mi va più di fare Kung Fu"....io direi che non c`è nulla di male in questo....uno fa un percorso e la sua evoluzione poi lo porta a percorrere altri sentieri....non capisco proprio qual`è il problema....molti allievi hanno lavorato con me, fatto un tipo di esperienza e poi la loro via li ha portati da una altra parte, sicuramente arricchiti da ciò che hanno fatto...quando ci si incontra (molti di questi vengono a trovarmi in scuola) è come se il tempo si fosse fermato...è un attimo ritrovare l`energia e la passione che ci coinvolgeva...questo è il bello, questo dovrebbe essere.
- nessuno nella mia scuola ha dei limiti, nel senso che i limiti sono la chiave di volta per la corretta pratica. Senza limiti non c`è confronto, senza limiti non c`è evoluzione, ne sfida, ne conoscenza...nulla. L`allievo che più entusiasma un Maestro è quello che caparbiamente affronta i propri limiti, colui che ha sostanzialmente meno chances per riuscire ma che si affida al Maestro e vince se stesso...non è un problema di capacità atletica, ne di abilità intrinseca...ma di volontà.
La mia esperienza mi porta a vedere la caparbietà e la volontà spesso offuscate dalle sovrastrutture che la cultura moderna ci impone, in una vita colma di comodità inutili, di elementi di disturbo devianti e con una sempre più progressiva povertà culturale.
Spero di essere stato più chiaro anche se la semantica non è corretta; aggiungo ancora una cosa: quanto ho scritto è doveroso per tutti, in quanto è un chiarimento, ma in particolare per una allieva che non avendo potuto partecipare di persona all`evento e avendo sentito voci distorte e mal riportate circa la mia riunione con gli allievi della scuola, ha avuto l`onestà, il coraggio e la voglia di sincerarsi di persona di quanto riportato, venendomi a trovare in scuola.
Buona pratica
Maurizio Di Bonifacio